La grafica che emoziona

Questo articolo, tende ad evidenziare lo spostamento di prospettiva da un design grafico indotto e influenzato dalla creazione di bisogni e al consumo, verso una progettazione volta ai desideri che nascono insieme alla persona.

In una società che è stata alienata e vittima dell’omologazione, condizionata dai mass media e dalle aziende di consumo, i sentimenti sono rivalutati e messi al centro di una comunicazione orientata alle emozioni.

Oggi si considerano due principali fattori complementari: da un lato l’area della psicologia positiva, grazie al miglioramento di vita degli esseri umani, dall’altro un progresso digitale che ha permesso di identificare emozioni e stati d’animo delle persone.

L’esubero di prodotti e un mercato concorrenziale ha reso meno efficace l’offerta che oggi ha bisogno di un valore aggiunto.

Inoltre, un altro fattore scatenante è stato il fenomeno dei social. Immagini mozzafiato, storytelling accattivanti, testi coinvolgenti, video e soprattutto il contatto one to one tra persone, ha in qualche modo stimolato la parte creativa di ognuno di noi, quella dedicata alle emozioni e ai sentimenti, schizzati ai primi posti nella piramide dei bisogni di acquisto.

Se da sempre il marketing lavora sui bisogni reali e latenti delle persone per raggiungere il proprio obiettivo, oggi sempre di più deve tenere conto di un bisogno che sovrasta su tutti: le emozioni.

Vi ricordate della piramide di Maslow? Lo psicologo statunitense che nel 1954, teorizzò una gerarchia di motivazioni che muove gli uomini al bisogno. Ve la proponiamo secondo le priorità che egli stesso dettò: mangiare, dormire, respirare, identità, realizzazione personale, creatività.

Oggi la piramide di Maslow, parte dalla creatività e a ritroso arriva al bisogno di mangiare. Gli anni ’50 sono lontani, anche se il marketing ha utilizzato la stessa piramide fino a un decennio fa e qualche azienda la utilizza ancora.

E’ noto come sempre più aziende soprattutto internazionali, cercano di attirare i consumatori non tanto attraverso le leve classiche del prodotto, ma soprattutto evocando emozioni. Cosa tenere in considerazione per l’aspetto grafico?

Sensibilità ed empatia con il target di riferimento. Progettando prodotti che non siano fine a se stessi ma che portano il consumatore a vivere un’esperienza e che coinvolga uno dei cinque sensi.

Nel nostro lavoro, i colori, il materiale, le immagini, giocano un ruolo importante per toccare l’emisfero destro delle persone, dove risiedono anche le emozioni.

Che ne pensi dell’annuncio che abbiamo realizzato per un nostro cliente? Il prodotto elasticizzante rende l’idea esperenziale?

Scrivici: http://www.nobiscommunication.it/contatti

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